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Alla ricerca del tartufo: un’esperienza di gusto e di immersione nella Natura

Tartufi piemontesi in esposizione

Il tartufo è uno dei più amati tesori del Piemonte e una delle perle del turismo enogastronomico della Regione. Ma vediamo meglio di cosa si tratta, ponendoci una domanda solo all’apparenza banale.

Cos’è esattamente il Tartufo? Facciamo chiarezza. Il tartufo è un fungo ipogeo – che significa che cresce sotto terra – che fa parte della famiglia delle tuberacee (da qui il nome scientifico TUBER associato a molte razze di tartufo). In sostanza il tartufo è un fungo che ha la forma di un tubero e che come quest’ultimo cresce sotto terra, in simbiosi e dunque vicino alle radici di alcune piante in particolare come quercia, nocciolo, carpino, pioppo e tiglio.

La sua forma più o meno bitorzoluta dipende dal terreno nel quale si sviluppa: un terreno più morbido darà vita a tartufi dalla superficie più liscia e regolare, mentre terreni più duri con pietre e tante radici, impediscono al fungo di svilupparsi “come vuole” e facilmente questi funghi avranno tante irregolarità.

Alba, piccola città nel nord-ovest della regione è considerata la capitale del Tartufo Bianco, il più pregiato fra tutti i tartufi. Ogni anno, proprio ad Alba, c’è la fiera più importante e conosciuta d’Italia: La Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba che attrae una media di 100.000 visitatori da tutto il mondo che partecipano per comprare, vendere e degustare questo prodotto straordinario.

Alla sua prima edizione, nell’ormai lontano 1928 la prima fiera albese era in realtà una Festa della Vendemmia, una rassegna zootecnica che comprendeva una mostra del bestiame e solo a contorno la promozione di altri prodotti del territorio. All’albergatore Giacomo Morra venne però un’idea: affiancare alla Fiera una mostra dedicata a quello che per la prima volta è stato definito “Tartufo d’Alba”.

L’iniziativa ha riscosso un tale successo che già l’anno successivo quello che doveva essere un evento collaterale è diventata una manifestazione a sé stante che man mano si è sviluppata fino ad assumere lo status di importante Fiera Internazionale che è oggi.
Grazie a questa risonanza a livello mondiale, la Fiera oggi propone, accanto al tartufo, anche altre eccellenze del territorio, come ad esempio il vino, ed è ricca di eventi, incontri, degustazioni e workshop.

La stagione del tartufo in Piemonte inizia a Ottobre e dura fino alla fine di Gennaio dell’anno successivo. Come abbiamo già accennato il tartufo bianco è il più prezioso e le sue quotazioni possono raggiungere cifre astronomiche soprattutto se si pensa che un prodotto delicato e destinato ad essere consumato. Come ogni bene di lusso anche il suo valore contribuisce al fascino di un prodotto della terra che, per il fatto di nascere e crescere sotto terra e di fatto nascosto, ricorda davvero da vicino il classico concetto di “tesoro”.
Uno degli aspetti più affascinanti della ricerca del tartufo è senza dubbio il rapporto fra il trifulau – il cercatore di tartufo – ed il suo cane.

I cani da tartufo possono essere di molte razze diverse o anche incroci. Ovviamente ci sono razze che per loro natura sono predisposte a questo tipo di attività perché sono energici, entusiasti, agili e hanno un olfatto particolarmente sviluppato. L’unica razza selezionata apposta per la ricerca del tartufo è il Lagotto Romagnolo un simpatico cane di taglia media con un caratteristico manto riccio.

Per coloro che amano i tartufi e le escursioni all’aria aperta accompagnare un trifulau nella ricerca del tartufo nei boschi del Piemonte può rivelarsi un’esperienza veramente interessante, formativa e divertente. Cercare il tartufo è un’attività contemplativa e il ritmo rilassato ne fa un’esperienza adatta a persone di tutte le età. I boschi del Piemonte sono affascinanti e ricchi di flora e fauna da osservare e fotografare. Molte di queste escursioni offrono anche la possibilità di associare all’escursione una degustazione finale, il che ne fa davvero un’esperienza sensoriale a 360°.